Glossario
È un luogo di conservazione organizzato dove i campioni biologici raccolti (es. siero, plasma, buffy coat, urine) vengono a basse temperature per molti anni, rendendosi materiale disponibile per ricerche future, non pianificate all’inizio dello studio. La procedura di raccolta, di stoccaggio e di invio di materiale biologico viene eseguita seguendo metodologie standard.
I campioni biologici sono utilizzati esclusivamente per fini di ricerca, previo consenso del donatore. La banca biologica è gestita nel rispetto delle raccomandazioni e linee guida etiche internazionali e delle leggi nazionali.
Il biomonitoraggio è l’insieme delle metodologie che studiano lo stato di salute dell’ambiente attraverso l’impiego di organismi viventi. In altra accezione è la ricerca di una sostanza pericolosa o di un suo metabolita in matrici biologiche (sangue, capelli, urina o respiro) per valutarne l’esposizione.
Qualsiasi parametro di tipo biochimico, fisiologico o biologico ottenibile da tessuti, fluidi, gas umani, che si associa.
È l’azione volta alla raccolta di materiale (solido, liquido o gassoso) da sottoporre a successiva indagine analitica.
Un organismo indipendente, composto da personale sanitario e non, che ha la responsabilità di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti in sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di tale tutela, esprimendo, ad esempio, un parere sul protocollo di sperimentazione, sull’idoneità degli sperimentatori, sulla adeguatezza delle strutture e sui metodi e documenti che verranno impiegati per informare i soggetti e per ottenerne il consenso informato.
È la quantità di una data sostanza in un determinato volume.
È il modulo di consenso scritto (talvolta orale) usato per trasmettere a ciascun partecipante informazioni sullo studio preposto.
In chimica, si definiscono congeneri due molecole che appartengono alla stessa famiglia chimica ma si differenziano per la geometria della molecola.
Rappresenta un indice di dispersione dei valori assunti da una variabile in un campione intorno alla media. Tanto maggiore è la dispersione, tanto più grande è la deviazione standard.
Sono composti organici aromatici caratterizzati dalla presenza di cloro e di ossigeno (PCDD).
Documento previsto dal D.Lgs. 81/08 che deve contenere. la relazione di valutazione dei rischi, le misure che sono state prese in considerazione dei rischi, le misure di protezione dei lavoratori e i programmi per l’ulteriore miglioramento delle condizioni degli ambienti di lavoro. Il Documento è tenuto in azienda e viene sottoscritto dal Datore di Lavoro, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dal medico Competente e dai Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza.
È il rilascio in atmosfera di una sostanza da una fonte.
Studio della distribuzione e dei determinanti delle malattie nella popolazione.
Per esposizione si intendono la concentrazione, l’ammontare o l’intensità di un particolare agente chimico, fisico o ambientale che raggiunge la popolazione, l’organismo, l’organo, il tessuto o la cellula target e che viene di solito espresso in termini numerici di concentrazione, durata e frequenza (per agenti chimici e microrganismi) o di intensità (per agenti fisici come le radiazioni).
È l’insieme di tutte le fonti emissive, escluso l’inceneritore che contribuiscono ad aumentare l’esposizione a determinati inquinanti.
È una rilevazione successiva alla prima valutazione dello stesso gruppo di soggetti coinvolti inizialmente.
L’indicatore di esposizione è quella caratteristica dell’ambiente misurato che fornisce le evidenze dell’occorrenza o la forza della risposta dell’indicatore stesso ad uno stress chimico o biologico.
Idrocarburi Policiclici Aromatici.
Ad elevata massa atomica (es. rame, piombo, mercurio, zinco), sono metalli inquinanti che possono essere presenti in atmosfera anche per lunghi periodi.
Il monitoraggio è il processo di registrazione degli eventi. La valutazione è il processo che porta ad un giudizio sulla riuscita del progetto, dove il successo è comunemente misurato in base al conseguimento degli obiettivi prefissati dal progetto.
Monitoraggio dell’aria degli ambienti confinati, cioè quella presente in quei luoghi all’interno dei quali si svolgono attività umane sia di lavoro che conviviali, di svago o di riposo. Nel caso specifico ci riferiamo ad ambienti confinati lavorativi.
Gruppo la cui composizione dovrebbe rimanere stabile nel tempo. Il termine viene usato per riferirsi a quei tipi di ricerca in cui le stesse proprietà vengono rilevate in tempi successivi sullo stesso gruppo di soggetti.
Policlorobifenili.
Policlorodibenzodiossine e Policlorodibenzofurani; particolari tipologie di inquinanti comunemente conosciuti come diossine.
Per potenza di intende la probabilità dello studio di poter distinguere uno scostamento percentuale significativo tra le misure effettuate quando questo è reale. È una tecnica statistica utilizzata per decidere quanti soggetti servono per fare uno studio, al fine di raggiungere la massima efficienza possibile. Per poter calcolare il numero di soggetti è necessario disporre di alcune informazioni: media del valore misurato e deviazione standard. Sulla base della letteratura esistente riferita alla situazione italiana sono stati individuate queste due informazioni per ogni parametro in studio.
Un documento che descrive l’obiettivo, la progettazione, la metodologia, le considerazioni statistiche e l’organizzazione di uno studio. Il protocollo solitamente fornisce anche le informazioni di base e il razionale di uno studio clinico, che possono essere anche contenuti in altri documenti a cui fa riferimento il protocollo; il termine «protocollo» comprende il protocollo, le versioni successive e le modifiche dello stesso.
Insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all’ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell’attività lavorativa.
Studio nel quale viene identificato uno o più sottogruppi di popolazione a diverso livello di esposizione a uno o più fattori di rischio per gli esiti in studio. Il o i sottogruppi sono seguiti nel tempo (follow up) e vi si misura l’incidenza dell’esito. Quando gli esiti in studio sono avvenuti nel passato, lo studio si chiama di coorte storica o retrospettivo.
È l’identificazione delle vie attraverso le quali i potenziali agenti tossici possono raggiungere gli individui, stima di quanto un individuo è potenzialmente esposto e stima del numero di persone potenzialmente esposte.
È il processo per valutare se è fattibile condurre uno studio considerando la disponibilità di popolazione da studiare, gli aspetti logistici ed economici.
Procedura di tipo tecnico – amministrativo, svolta dalla pubblica amministrazione, finalizzata a individuare, descrivere e valutare gli effetti dell’attuazione o meno di un determinato progetto. Si basa sia su informazioni fornite dal proponente un determinato progetto, sia sulla consulenza data da altre strutture della pubblica amministrazione, nonché dalla partecipazione di gruppi sociali appartenenti alla comunità. In tale contesto con impatto ambientale” si intende l’insieme degli effetti causati da un evento, un’azione o un comportamento sull’ambiente nel suo complesso.